☳ Polpette n°321
ශ්රී ලංකා මාතා අප ශ්රී ලංකා / නමෝ නමෝ නමෝ නමෝ මාතා / සුන්දර සිරිබරිනී
questa è Polpette, la vanzletter
di notizie è pieno il mondo, ma anche di polpette
(questo numero delle polpette contiene 7 volte la parola “cazzo”, più altre parolacce. è quasi Natale, poi passa).
la sfiga ci ha visto benissimo quest’autunno nel sud-est asiatico, terra di tifoni (quindi di monsoni e cicloni, che sono la stessa cosa: la denominazione cambia con l’area geografica).
oltre 1500 morti and counting, danni incalcolabili che ci vorranno anni a riparare, “il peggiore disastro naturale della nostra storia” per il premier cingalese.
non fosse che non è tecnicamente sfiga perché tutto questo, chi legge le Polpette lo sa, non è un caso: succederà ancora e sempre più spesso, perché le temperature in costante aumento a causa della concentrazione di CO2 in atmosfera fanno sì che l’aria trattenga sempre più vapore acqueo, la cui presenza in sospensione aumenta anche a causa dell’aumento dell’evaporazione dei mari. quando masse di aria fredde e calde si scontrano, la saturazione dell’umidità nell’aria genera fenomeni MOLTO più piovosi, che scaricano a terra MOLTA più acqua MOLTO più rapidamente. il resto lo fa la cementificazione, il consumo di suolo e l’interramento di corsi d’acqua per costruirci case e strade e riempirle di veicoli che immettono CO2 in atmosfera.
trattandosi di un circolo vizioso che si autoalimenta non ci vuole troppa immaginazione per capire dove va a finire la storia.
nel frattempo il governo georgiano, che è filorusso (contrariamente alla popolazione georgiana, che scende in piazza a manifestare contro il governo OGNI GIORNO da oltre un anno) ha deciso che era il caso di gassare il proprio popolo con un agente tossico risalente alla prima guerra mondiale chiamato camite o cianuro di bromobenzile, un’arma chimica vietata dalla UE (in cui il popolo georgiano vuole entrare, ma il governo abbastanza evidentemente no).
terza notizia di merda della settimana, Anicet Ekane, principale esponente dell’opposizione camerunense a un governo eletto non esattamente in modo trasparente, è morto in carcere. era in galera per “hostility against the state, incitement to revolt, and calls for insurrection” che non so in linguaggio legalese africano, ma a casa mia rappresenta abbastanza chiaramente un reato di opinione.
non ho nemmeno la forza di pubblicare la ricetta, guarda.
nota di servizio: dal 22 dicembre all’11 gennaio le Polpette non partono, perché qui facciamo quella cosa che in linguaggio tecnico si dice “levarci dai coglioni”.
siamo a 321 polpette in 5 anni di pubblicazioni gratuite. centinaia di news apocalittiche sul clima e di prodottini dopo, le Polpette sono ancora qui, agratis sulla tua mail ogni domenica. se questo ha un qualche valore per te (ma anche se non l’ha) questo Natale hai l’occasione di finanziare l’educazione delle giovani donne nei paesi in via di sviluppo.
Polpette per le studentesse del mondo è una raccolta fondi il cui risultato va direttamente e ricorsivamente a finanziare l’istruzione di giovani donne in paesi in via di sviluppo. non è elemosina a una singola persona, ma un prestito ricorsivo che quando è restituito viene nuovamente stanziato ad altre donne.
Le Polpette della settimana
le foreste pluviali australiane sono diventate dei carbon source, il che sono cazzi
tipicamente le piante sono carbon sink, cioè assorbono la CO2 prodotta dall’umanità. le grandi foreste sono dunque una delle cose (insieme agli oceani) che bilanciano le emissioni umane di CO2, assorbendole come spugne. ma ora non più: almeno in Australia, sembra che ora le foreste stiano comportandosi non più come spugne ma come fonte: la produzione di CO2 causata dalla macerazione degli alberi morti ha superato la capacità dei restanti alberi di assorbire il gas.
la stessa cosa starebbe accadendo in Africa e non mi sembra necessario sottolineare che non è un buon segno per un cazzo, anche perché pure gli oceani, a causa dell’acidificazione, stanno perdendo la capacità di assorbire la CO2.
le migliori foto dell’anno
se la news precedente ti ha depressa, ritirati su con bellissime foto che raccontano il 2025 non fosse che - OH, WAIT! - il 2025 come tutti quelli precedenti è stato un anno di merda, e la maggior parte delle foto probabilmente ti deprimerà. enjoy la modernità: secondo gli analisti quasi tutto va meglio, ma purtroppo il mondo continua a fare schifo (per loro i media complottano per intristirti, ma io un’altra idea ce l’avrei).
la foto del derviscio antilacrimogeno resta la più bella, secondo me (di Umit Bektas, per Reuters).
tra le più simbolicamente strazianti, la mamma che corre verso la scuola di Minneapolis in cui c’è un active shooter, tenendo le scarpe in mano.
una cosa che non ricordavo: a Londra il maggio scorso c’è stato un tornado. WTF.
Brexit costa 250 milioni di sterline al giorno al contribuente britannico
in entrate fiscali mancate su PIL mancato, produzione ed esportazioni mancate, posti di lavoro persi. ormai oltre il 60% del popolo britannico ritiene che la Brexit sia stata un errore, e mi sorprende solo quanto sia duro di testa quel restante 40%, considerando che persino in Italia la mia sensazione è che gli anti-UE siano rimasti i pensionati rincoglioniti fan di Vannacci e Rizzo (chi?) e qualche teenager maschio picchiatello. ma magari mi sbaglio della grossa, come si dice da me.
non è vero un cazzo che i giovani “non sanno più scrivere”
come ogni volta inviterei (anche me stesso, ci mancherebbe) a diffidare dei luoghi comuni che confermano i nostri pregiudizi. la convinzione che “i giovani” stiano perdendo la capacità di scrivere a causa della TV, di Internet, dei social, del brainrot, di qualcos’altro che non capisci, è farlocca, o almeno così dice uno studio su 3.300 temi scritti in 50 anni di storia scolastica.
“C’è stata, è vero, una semplificazione della scrittura”
certo, come sempre. it’s a feature, not a bug.
longread: le AI non sono AI
un Altro Pezzo Lungo sul fatto che non c’è niente di “intelligente” nelle AI, ma c’è un’intera economia basata sulla convinzione che invece sì.
“ma quindi quell’economia presto scoppierà come una bolla di sapone portandosi dietro la Borsa come nel 2008?”. e lo chiedi a me? sono forse io Nostradamus?
intanto, alla Sapienza hanno scoperto che per ingannare i chatbot e far fare loro cose che sono istruiti a non fare (tecnicamente si chiama jailbreak) basta la poesia. sarebbe un mondo meraviglioso, non fosse che probabilmente stiamo per dare a queste robe il controllo dell’arsenale nucleare e dell’economia globale.
GeoSpy: un tool di geolocalizzazione di qualunque foto
che sarebbe una risorsa fighissima se fosse gratis, ma non lo è, quindi all’atto pratico GeoSpy non ci serve, se non a capire che ogni foto che pubblichiamo sui social può essere immediatamente tracciata nella sua posizione geografica precisa. questa cosa piacerà moltissimo sai a chi? alle AI che comandano i droni assassini.
(sia chiaro: su questa cosa delle AI assassine sto quasi scherzando).
hanno finito di digitalizzare tutto il Codice Atlantico di Da Vinci
ed è interamente consultabile nella sua strabiliante visionarietà.
personalmente ho qualche dubbio sull’interfaccia e sulle scelte di design relative alla consultazione delle immagini, ma quello che conta è il contenuto. puoi sempre fare il buon vecchio tasto destro + apri immagine in nuova scheda.
il posto migliore in cui passare la pensione è la Grecia
lo dice il Global Retirement Index, che ogni anno analizza in base a numerosi criteri economici e di vivibilità i paesi più richiesti come destinazione dai pensionati (ricchi). quest’anno è la Grecia, e com’è che non sono sorpreso?
anzi personalmente aggiungerei: un’isola greca, non troppo grande né troppo piccola. un paio di candidate le ho, devo andare o tornare a vederle meglio. sostieni le Polpette per mandare il vanz in avanscoperta sull’isola greca.
in classifica anche il Portogallo, grande classico per pensionati evasori, e le tre grandi destinazioni turistiche europee: Italia, Francia (il sud), Spagna.
l’Instagram del figlio di Jack Ma* ti fa venir voglia di prenderlo a schiaffi
e invece lui è lì a godersi i miliardi in attività frivole con fare irritante e arrogante e tu no, fattene una ragione.
ma tipo che si fa trasportare a braccia e imboccare dalle guardie del corpo, e lo pubblica sul suo Instagram con tanto di finti commenti critici dei dipendenti.
che sia tutto un reality show, un profilo farlocco o un gioco da ricchi non lo so né, francamente, mi frega. avere qualcuno di nuovo da odiare ogni tanto fa bene.
*ex owner di Alibaba/Aliexpress
le città autonome si chiamano charter city
sono autogestite, solitamente da ricchi per ricchi. come Prospera in Honduras. ci sono naturalmente problemi politici, amministrativi, economici, ma niente che i soldi non possano risolvere.
questo è il modello amministrativo delle città-compound del futuro per i medioricchi, quando grandi masse di popolazione dovranno migrare in cerca di risorse. saranno probabilmente cintate.
dico medioricchi perché credo che i superricchi stiano ragionando più su complessi sotterranei, che proteggono anche dal conflitto nucleare. nulla protegge dagli zombi.
se vuoi usare gli Airpod su Android c’è Librepods
che come missione “libera gli airpod dall’ecosistema Apple”. perché farlo? perché gli Airpod sono notoriamente degli ottimi auricolari, con funzioni avanzate non ancora disponibili altrove (per esempio fanno da ausilio uditivo per chi ha problemi di udito).
Librepods permette di accedere alle funzioni avanzate anche fuori da iOS (su alcuni modelli).
i link di architettura di questa settimana
City, gigantesca opera di land art di Michael Heizer, quasi impossibile da visitare di persona.
l’opera house di Hanoi è in costruzione su progetto di Renzo Piano. si chiamerà the Island of Music.
l’ex sede del Partito Comunista Francese, ora monumento nazionale, progettata da Oscar Niemeyer, si trova in Place du Colonel-Fabien a Parigi e merita davvero la visita.
i migliori film del 2025
davvero quest’anno pensavi di schivarti le liste best of year? har har har, illusa.
ecco qui i migliori film del 2025 secondo Rotten Tomatoes
sto lavorando al solito excellone che riassumerà i principali listoni, ma per quello devi aspettare l’anno nuovo. non trattenere il respiro.
intanto beccati questo best of delle colonne sonore degli ultimi 50 anni
spettacolare murmuration a Sassari
gran belle foto di Cina
come aka_sk8simon su Instagram e come youngthuggta su Behance, questo fotografo cinese che non sono riuscito a identificare pubblica gran belle foto di Cina, Chongqing soprattutto.
quattro cose che ho imparato quest’anno (i prodottini della settimana)
indossare una t-shirt in lana merino (a maniche lunghe in inverno, corte in primavera e autunno) porta un bel comfort nella tua vita: ti scalda senza farti sudare in inverno e ti fa traspirare quando sudi in primavera, quindi non puzzi, non si impregna, è sottile e morbida. è sempre meglio di una t-shirt, per esempio se vuoi toglierti il maglione sui treni, al ristorante o al cine. protegge senza pesare: un materiale magico.
costa un po’ (diciamo fra i 35 e i 50) ma tasso di miglioramento del mio quotidiano: 4/5 netto.
le vendono sia Intimissimi che ha finalmente aperto la catena uomo (IUMAN) che Decathlon e si trova naturalmente anche su Amazon (sceglila però 100% merino perché ci sono anche tessuti misti).
lo spazzolino elettrico ti porta a un altro livello l’igiene orale
cioè lo spazzolino manuale è davvero una cosa novecentesca. per l’elettrico bastano 30€. purtroppo passare il filo interdentale ogni sera resta un’incombenza tanto utile quanto noiosa. questo è un po’ caro ma è l’unico che riesco a usare, e sa di menta.
tasso di miglioramento del mio quotidiano: 4/5 secondo il mio dentista.
ascoltare musica durante la giornata migliora la qualità della vita e grazie al cazzo, mi direte: adesso, lo scopri? no, è una cosa che ho capito in adolescenza grazie al walkman (avevo un Sony TPS-L2, il che ti dice la mia età) ma poi crescendo, il lavoro, le telefonate (voi, non io), mille cazzi, è una cosa che tendi a dimenticarti, e ciclicamente a riscoprire. ora sono in fase di riscoperta.
corollario: ascoltare musica BENE ha un effetto migliore sull’umore di ascoltare musica MALE, ché vi vedo sui mezzi con gli auricolari demmerda in dotazione al telefono, o con le cuffie cinesi da 20 euri. ti ricordo che sulle ultime Polpette ci sono diversi consigli di cuffie di qualità.
inoltre, scoprire nuova musica è un po’ più impegnativo ma più gratificante che ascoltare sempre la stessa, che diventa un’abitudine rassicurante e sterile. io più che il Discover di Spotify sfrutto parecchio NTS radio (soprattutto i picks) , il Discover di Bandcamp e SoundCloud.
tasso di miglioramento del mio quotidiano: 3/5 (perché poi ci sono anche altri cazzi distraenti, nella giornata).
è il momento di recuperare l’opera completa
la compulsione a swipare sui social e a vederci passare davanti contenuti che variano dai 15” (Storie e Tiktok) a un massimo di 20’ (le serie TV, ma anche le interruzioni pubblicitarie) ci ha disabituati all’opera completa (il romanzo, il film) tanto da renderci impazienti e irrequieti letteralmente come un bambino di sei anni quando siamo messi davanti a qualcosa di più lungo, e questo effetto è rinnovato e rafforzato ogni giorno. niente è un male assoluto, ma è difficile trovare un lato positivo nel perdere la capacità di concentrarsi per più di 30” e quella di essere un minimo pazienti.
sto ricominciando a disciplinarmi alla visione e alla lettura invece che al consumo di media, e anche qui il film e il romanzo si rivelano in qualche modo come una riscoperta. giuro che non è moralismo o nostalgismo: vale la pena di recuperare l’opera lunga per il piacere lento e prolungato che dà, soprattutto per chi non vuole diventare un crocierista della cultura.
tasso di miglioramento del mio quotidiano: 4/5
A QUESTO PROPOSITO, ecco 16 film bellissimi da vedere durante le feste
A House of Dynamite di Kathryn Bigelow (2025) ★★★½ (Netflix e Sky)
Weapons di Zach Cregger (2025) ★★★★ (Mediaset Infinity e noleggio)
Sinners di Ryan Coogler (2025) ★★★★ (Mediaset Infinity e noleggio)
Black Bag di Steven Soderbergh (2025) ★★★★ (Netflix, NOW, Sky e noleggio)
I’m Still Here (Ainda Estou Aqui) di Walter Salles (2024) ★★★★½ (Netflix, NOW, Sky e noleggio)
Anora di Sean Baker (2024) ★★★★½ (Netflix, NOW, Sky e noleggio)
September 5 di Tim Fehlbaum (2024) ★★★★ (Paramount, NOW)
The Order di Justin Kurzel (2024) ★★★½ (Prime Video)
Hit Man di Richard Linklater (2024) ★★★½ (Netflix, NOW, Sky e noleggio)
Saturday Night di Jason Reitman (2024) ★★★½ (TIM vision)
Monster (怪物) di Hirokazu Kore-eda (2023) ★★★★ (NOW e noleggio)
Memory di Michel Franco (2023) ★★★½ (Paramount e noleggio)
The Breaking Ice (燃冬) di Anthony Chen (2023) ★★★½ (Mediaset Infinity e noleggio)
Anatomy of a Fall di Justine Triet (2023) ★★★½ (MUBI e noleggio)
Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese (2023) ★★★★ (Mediaset Infinity e noleggio)
The Zone of Interest di Jonathan Glazer (2023) ★★★★ (Netflix, NOW, Sky e noleggio)




aggiungo che ascoltare musica dalle casse è svariate volte meglio che ascoltarla in cuffia, perchè le vibrazioni sonore coinvolgono la parte basse del nostro corpo e la musica arriva allo stomaco, che secondo me ha delle buone orecchie
Non ti conosco ma ti voglio bene, cazzo