☳ Polpette n°315
君が代は 千代に八千代に さざれ石の 巌となりて 苔の生すまで
questa è Polpette, la vanzletter
di notizie è pieno il mondo, ma anche di polpette
la prima premier giapponese è Sanae Takaichi, ed è parecchio conservatrice: il suo modello è Margaret Thatcher, un liberismo conservatore che a me pare fuori tempo, se non fosse che viviamo una fase in cui dobbiamo dirci tranquillizzati dal ritorno della destra tradizionale, rispetto alle alternative.
vedere le prime donne premier in paesi tradizionalmente maschilisti farebbe piacere, in linea di principio, ma se sono thatcheriane o persino postfasciste, anche no. però Takaichi suona la batteria e ascolta l’heavy metal.
forse non tutti sanno che nella Città del Vaticano il ruolo più simile a un primo ministro (“presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano”) è oggi ricoperto da Raffaella Petrini (una donna in Vaticano!), ovviamente cattolica. la Santa Sede è distinta legalmente dalla Città del Vaticano, che sarebbe uno stato sovrano indipendente, se non avesse il destino di trovarsi all’interno di una delle poche monarchie assolute rimaste al mondo, quindi con ben poca autonomia decisionale.
le polpette teriyaki giapponesi non le metto perché anche basta, e le sostituisco con queste curiose polpette ubriache al bourbon, che volendo si può provare a sostituire con il whisky giapponese.
siccome è quasi novembre, quindi periodo di tartufi, sfrutto le nozioni acquisite in oltre 10 anni di Piemonte per informarti di una cosa ahimè sgradevole: la maggior parte delle volte che compri un “condimento al tartufo”, dentro non c’è tartufo: l’aroma dal distintivo odore di gas dei condimenti del mercato di massa è ottenuto con un elemento chimico di sintesi chiamato bismetiltiometano o 2,4-Dithiapentane, che è un sottoprodotto della lavorazione del petrolio.
non ci sono prove che sia cancerogeno, ma non ha nulla a che fare col tartufo se non una vaga somiglianza nell’odore (il tartufo pregiato, cioè quello bianco, non puzza di gas: profuma di tartufo, e ha un sapore molto più delicato).
per assicurarsi che il prodotto contenga tartufo bisogna leggere l’etichetta: se c’è scritto tuber magnatum pico E non “aroma di tartufo” vuol dire che il prodotto contiene tartufo bianco, altrimenti è una sòla, quindi non pagarlo più di 4-5€ (e comunque te lo mangi tu).
i preparati industriali a base di tartufo vero (creme, burri) di solito contengono una percentuale dall’1 al 7% di tuber magnatum pico e costano molto di più: indicativamente da un minimo di 15€ (1%) a 30-50€ per un vasetto al 7%. il tartufo bianco schietto (95%) conservato in vasetto o tubetto va sui 3.000€ al chilo. se lo paghi molto meno è in maggioranza eccipienti (burro, olio, funghi).
poi la prossima volta sfrutto le nozioni acquisite in una vita in Emilia per parlarti dell’aceto balsamico vero (che non è quello nei negozi).
♫ la lettura scalcinata di questa newletter è sulle poDpette ♫
Le Polpette della settimana
il Pacifico settentrionale più caldo mai registrato
le acque del Pacifico settentrionale hanno vissuto l’estate più calda mai registrata (“The hottest summer on record”, colonna sonora adeguata alle Polpette). tra luglio e settembre le temperature della superficie del mare sono state superiori di oltre 0,25 °C rispetto al precedente massimo del 2022, un notevole aumento su un’area grande circa dieci volte il Mediterraneo.
le temperature misurate nel Pacifico settentrionale in agosto avevano meno dell’1% di probabilità di verificarsi naturalmente in un singolo anno. sia la rimozione dello zolfo dai carburanti marittimi che gli sforzi per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città cinesi hanno contribuito al riscaldamento del Pacifico (il particolato mitigava l’irradiazione solare su oceani e superfici terrestri).
l’Antartide sta entrando in una situazione di scioglimento simile a quella della Groenlandia
la rapida, inaspettata “groenlandizzazione” dell’Antartide avrà gravi conseguenze, tra cui un rapido innalzamento del livello del mare e cambiamenti significativi nei modelli di precipitazioni e siccità. la calotta glaciale antartica contiene il 61% di tutta l’acqua dolce della Terra, sufficiente ad aumentare il livello medio globale del mare di circa 58 metri se dovesse sciogliersi completamente (a differenza dell’Artico, che a esclusione della Groenlandia è un oceano, l’Antartide è un continente ricoperto di ghiacci: tutto quello che si scioglie va ad aumentare direttamente il livello degli oceani).
come ci siamo giocati il lago Aral, che era il terzo più grande al mondo
il suo prosciugamento per irrigare i campi di cotone è uno dei peggiori disastri ecologici dell’ultimo secolo. è stato causato interamente a partire dagli anni Sessanta dalle scelte politiche dell’Unione Sovietica, secondo il principio stalinista della «natura che si piega ai voleri dell’uomo». a seguito di queste scelte l’Uzbekistan divenne un’enorme monocoltura della produzione di cotone, quarto produttore al mondo.
il semaglutide fa dimagrire e aiuterebbe a liberarsi delle dipendenze
i GLP-1 (Ozempic, Wegowy) modificano fisicamente il modo in cui il nostro organismo metabolizza l’alcol. a seguito dell’assunzione non solo il livello di alcol nel sangue aumenta più lentamente, ma il semaglutide modifica la ricompensa neurologica associata all’alcol, aiutando a liberarsi delle dipendenze.
iAmnesty: come contrastare gli autoritarismi
il numero di ottobre del magazine di Amnesty International (PDF) contiene una serie di articoli su disobbedienza civile, la situazione a Gaza, la difesa dell’indipendenza del giornalismo, il sostegno di Amnesty a Francesca Albanese e altro.
Amnesty International è un’organizzazione non governativa, un movimento globale di oltre 10 milioni di persone impegnate a creare un futuro in cui i diritti umani siano goduti da tutti. vive del finanziamento dei soci ed è indipendente da qualsiasi ideologia politica, interesse economico o religione. svolge attività di ricerca, di mobilitazione, di educazione e sensibilizzazione, di pressione sui governi e sugli attori non statali finalizzata a prevenire ed eliminare le gravi violazioni dei diritti umani.
è profonda convinzione delle Polpette che poche altre organizzazioni al mondo meritino i tuoi soldi quanto Amnesty International.
le AI non ci uccideranno con i robot, ma con le emissioni delle energie fossili
però guarda che tenere quando creano mimano la rappresentazione grafica di sé, tipo la scimmietta che suona l’organetto e tutti facciamo “ooh”.
il tuo televisore dice al produttore cosa stai guardando?
le smart TV attuali sono spesso dotate di un sistema ACR di riconoscimento automatico dei contenuti, che è la nuova frontiera del vecchio Auditel, superato e da sempre poco affidabile.
grazie a un sistema di fingerprinting simile a quello della musica (pensa a Shazam) le TV sono in grado di riconoscere cosa stai guardando (canale TV, streaming, contenuti su altri supporti) e inviare i dati al produttore o a terze parti che si occupano della raccolta dei dati per scopi di marketing. il sistema è anche sul mercato europeo.
ora il punto è: quali dati vengono trasmessi? solo il contenuto o anche metadati relativi alla posizione del televisore o all’identità del consumatore, che permetterebbero di associare i consumi al nucleo famigliare degli spettatori? questi dati sono potenzialmente hackerabili. e: chi ci dice che i televisori non abbiano microfoni attivi (spesso anche nel telecomando) o addirittura videocamere più o meno nascoste?
il più grande impianto di produzione di energia rinnovabile del mondo
è in Cina e produce 350 megawatt-ora
le conseguenze politiche del Tour de France
uno studio evidenzia come il passaggio del Tour de France nelle cittadine di provincia francesi abbia l’effetto di diminuire (marginalmente) i voti ai partiti di destra, suscitando nella popolazione la sensazione che un evento internazionale, oltre a portare benessere economico, generi rilevanza e internazionalità, controbilanciando quella sensazione di essere ignorati che l’ultradestra sfrutta per scopi elettorali. sentirsi per un giorno al centro del mondo insieme alla propria comunità sviluppa un senso di rispetto per il resto del mondo, e diluisce i populismi.
l’artista cinese Ai Weiwei se la prende con la Germania
definendola una società che “values obedience without questioning authority”. le accuse sono le solite fatte (di solito dalla destra populista e dai libertari anarcoidi) alle socialdemocrazie europee: non si può più dire niente, la burocrazia è un abilitatore acritico della legittimità del potere, l’arte rifugge la controversia.
può essere che siano accuse non del tutto infondate, ma non è la mia esperienza della Germania. si capisce di più quando si leggono frasi come “Non ho famiglia, non ho patria, non ho mai saputo cosa significhi appartenere. Appartengo solo a me stesso“. ok.
le serie TV che ho visto ultimamente
The paper (Peacock, 85% su Rotten Tomatoes)
dai creatori di The Office, un mockumentario ambientato nella redazione di un piccolo giornale di provincia, tra crescente irrilevanza della carta stampata e personaggi a livelli di cringe fuori scala. con una notevolissima Sabrina Impacciatore. (solo con una VPN)
Alien:earth (Disney, 94%)
una sorta di crossover tra Alien e il mondo di Blade Runner, tra tecnocrati irresponsabili e spietati, cyborg più umani degli umani e horror in dosi moderate. notevole creatività nelle specie aliene, ma la prima stagione forse allunga un po’ troppo il brodo. per fan della franchise.
Task (Now, 95%)
serie crime che si ispira parecchio a Sons of anarchy, ma dal punto di vista di una task forse dell’FBI, capeggiata da un Mark Ruffalo prevedibile antieroe orsacchiottone bolso e alcolista, che gigioneggia, al solito.
English teacher (Disney, 99%)
sitcom in ambiente scolastico con una struttura supertradizionale ma che rispetta un genere che è un’eccellenza della produzione USA. notevole scrittura dell’ideatore e protagonista Brian Jordan Alvarez e della comprimaria Stephanie Koenig, entrambi a me finora ignoti. ci daranno soddisfazioni.
The diplomat (Netflix, 92%)
probabilmente il pezzo grosso del momento. avvincentissimo thriller politico tra ambasciate, Casa Bianca e tutti gli ambienti del potere USA. ricorda The West Wing (e per certi versi House of cards) ma è molto meno claustrofobico. Keri Russell e Rufus Sewell come power couple surclassano tutti (soprattutto Russell), ma ci sono anche gli Allison Janney e Bradley Whitford di The West Wing (C. J. Cregg e Josh Lyman). adranalinico e appassionante, io l’ho bingiato in due giorni.
Lioness (Netflix, 73%)
thriller spionistico parecchio già visto, molto violento e (per ora, sono all’inizio) con la totale assenza di qualunque considerazione etica. il messaggio è “siamo disposti a fare qualunque cosa per sovrastare i nostri avversari in qualunque parte del mondo” (“there's bogeys, bandits and marks in this world: nothing else”). piacerà a Pete Hegseth, ammesso che sia in grado di capire cosa succede nella trama. con Nicole Kidman, ma quella notevole è Zoe Saldana.
passare alle app open source su Android
esistono alternative open source a quasi tutte le app che si usano comunemente su Android, e vanno sotto l’acronimo FOSS (Free and Open Source Software).
perché usare app open source?
per questioni di privacy, perché il codice open source è pubblico e la comunità dei developer open source può verificare che non contengano malware o comunque codice per carpire dati personali. quasi tutti i software commerciali delle grandi del web raccolgono dati più o meno privati, e l’intero sistema di statistiche per l’advertising si basa sul raccogliere dati di comportamento di tutti noi mentre le usiamo.
per questioni di sicurezza, perché il codice delle app proprietarie non è analizzabile, quindi non può essere letto per verificarne eventuali problemi di sicurezza.
dove le trovo?
non sugli store ufficiali (Play store di Google o App store di Apple), ma su store alternativi come F-Droid e Neo store per Android). o sulle pagine Github dei singoli developer. su iPhone è parecchio più complicato installare app fuori dallo store ufficiale. tutto spiegato qui.
la water parade dei gonfiabili di Hong Kong è deliziosa.
i prodottini della settimana: le cuffie col filo di qualità
abbiamo già detto di come auricolari e cuffie bluetooth introducano una compressione nel suono che rovina l’ascolto di qualità. per quanto io non sia sicuramente un audiofilo, garantisco che nelle cuffie col cavo la differenza si sente, soprattutto nella precisione dei dettagli sonori e nella gamma dinamica. certo, quelle bluetooth sono più comode, e a ciò è dovuto il loro successo.
sul bus per praticità io uso auricolari in ear bluetooth più che dignitosi, ma sul treno preferisco, anche per questioni di isolamento acustico, le cuffie col filo. le fide AKG mi si sono appena rotte dopo vent’anni, quindi devo ricomprare.
se ascolti molta musica potresti voler provare a passare a un buon paio di cuffie con il filo. eviterei i modelli più economici perché allora tanto vale il bluetooth, ma se hai due soldini da spendere ti suggerisco alcuni modelli in ordine di prezzo crescente:
Audio-Technica ATH-M20X: una buona base di partenza per iniziare, a 59€. neutre, senza bassi artificialmente pompati, potrebbero essere un po’ piatte a seconda di come sei abituata. occhio che non sono pieghevoli.
Audio-Technica M30x a 80€, forse meglio delle precedenti, pieghevoli.
Audio-Technica M40x a 109€, meglio delle precedenti, forse più adatte ai tecnici del suono che per l’ascolto quotidiano.
Audio-Technica M50x a 155€, e nella serie mi fermo qui, ma continua a salire di prezzo. secondo le recensioni il suono è eccellente e sono anche più comode delle precedenti (il che, si paga).
poi c’è GRADO SR60x Prestige Series, 129€, marca di prestigio tra gli audiofili, e il modello successivo, GRADO - SR80x - Serie Prestige, 149€. sono aperte quindi non isolano dall’ambiente circostante.
ultima segnalazione, il modello base di Beyerdynamic DT 270 PRO, appena uscito, di cui si dicono ottime cose. non ancora su Amazon ma lo trovi con una ricerca su Google, per esempio qui a 99€






