le polpette indonesiane si chiamano bakso e si mangiano in strada, come quasi tutto in Asia
questa è ⓟolpette — la vanzletter #11
Ini bakso minggu ini:
"ecco le polpette della settimana"è scritto in indonesiano, che non sapevo essere la prima economia nel sudest asiatico per PIL (pensavo fosse la Thailandia, ma l’Indonesia ha 260 MILIONI di abitanti, cioè è il quarto paese al mondo per numero di abitanti).
inoltre, è composta da 17.504 isole. numeri pazzeschi.
1. avere più donne al potere migliora le aziende
mercoledì mentre correvo con Radio24 in cuffia ho sentito questa puntata di Due di denari che parlava delle nuove regole europee da rispettare (le spiega qui Banca Etica) per poter definire sostenibile un soggetto che opera nella finanza.
(e guarda che se fai cinicamente spallucce non stai vedendo un cambiamento sociale).
quello che mi ha colpito mentre in studio spiegavano il concetto dei principi ESG (enviromental, social and governance) è la conferma data da Cinzia Tagliabue di Amundi che le aziende che incoraggiano la diversità (di genere, di età e di competenze) nei consigli di amministrazione hanno migliori risultati in termini di business (quindi di rendimenti per i clienti).
due conclusioni, severe ma giuste: ciò che è dannoso negli ambienti aziendali - anche per gli affari - è la monocultura del maschio bianco over 50, e non è utopia o idealismo affermare che chi supera questa monocultura inserendo donne, giovani e altre culture nelle posizioni decisionali finirà per mangiare in testa alle aziende patriarcali novecentesche.
2. quindi serve un nuovo modello di leadership
un bel pezzo di Shane Snow qui su Substack spiega come i modelli con cui scegliamo i leader cambino col tempo, e come il modello attuale non sia più adeguato alla nostra società.
nel corso della storia siamo passati dal leader forte bravo a combattere, al leader che ha ragione e sa convincere, ma in un mondo sempre più complesso e meno comprensibile dalla singola persona, saper spiegare e dover convincere è diventato un ostacolo: il leader del 21mo secolo deve avere la saggezza di riconoscere al gruppo le conoscenze, deve essere capace di cambiare idea, di ammettere i propri errori e accettare la propria incapacità di decidere da solo.
non sono doti di cui la nostra classe politica e manageriale brillano, perché li abbiamo scelti e votati per fare l’esatto contrario, ma sono le doti che stanno già determinando il management del futuro.
(probabilmente le donne e i giovani, in quanto non appartenenti al censo dominante, drogato dall’avere ragione per default, saranno culturalmente più in grado di assumere i ruoli di leadership).
3. libri per approfondire cosa e come cambiare
nella aziende va molto il change management: in un tempo in cui le certezze date per scontate da decenni perdono senso nel giro di pochi anni c’è un chiaro bisogno di guida su come cambiare.
peccato che spesso a proporre soluzioni per il change sia una persona che è intrisa della stessa cultura da cui è necessario uscire, e si finisce per fare piccoli cambiamenti cosmetici che non mettono in discussione gli assunti che sono alla base del problema: un management monolitico che non si sa aggiornare, una cultura aziendale tossica, la resistenza a mettere in discussione dogmi con cui si è cresciuti.
sessismo e patriarcato.
esporsi al diverso, leggere il pensiero di persone di cultura ed età diverse aiuta, anche solo ad allenare la flessibilità mentale per accettare idee nuove. ecco quindi alcuni autori che potrebbero proporti nuovi punti di vista: vanno dal miniguru di self help pop magari anche un po’ discutibile, fino a un paio di testi sacri di colossi della psicoanalisi contemporanea.
Change: la formazione e la soluzione dei problemi di Paul Watzlawick
Verso un'ecologia della mente di Gregory Bateson
Robert Kegan (solo in inglese)
4. newsletter utili
se ti interessano newsletter di qualità su come cambiano il mondo del lavoro e la leadership, ti consiglio di seguire
the Snow report di Shane Snow e
workfutures di Stowe Boyd
5. time management e produttività individuale
se il cambiamento che ti serve riguarda la gestione dei tuoi tempi di lavoro, cioè sprecare meno tempo e produrre di più, se ti trovi a fine mattinata che ti sembra di non aver fatto nulla di concreto, se buchi le deadline, non hai mai chiare le priorità, ti sembra di correre nella ruota come il criceto, forse hai un problema di time management, o forse più di attention management.
ci sono delle tecniche che aiutano a:
mettere in ordine i task (le cose da fare) e i pensieri per avere chiare le priorità
organizzare le risorse e gli strumenti necessari per fare il lavoro in modo efficiente
creare un ambiente e un contesto favorevoli alla produttività
sono cose di cui mi piacerebbe parlare un po’ in futuro, ma non so ancora se farlo qui, forse Linkedin è più adatto.
la polpetta extra:
a proposito (in senso ampio) di change management, ti segnalo queste Behavior Change Strategy Cards create dall’agenzia Artefact, che forniscono strategie per incoraggiare il cambiamento positivo delle persone (nel web design e nel mercato, ma forse alcune sono applicabili alle organizzazioni). danno idee su come stimolare le persone a uscire dalla comfort zone, a prendersi responsabilità, a vedere le cose in modo diverso.
come sarebbero le orbite nel sistema solare secondo il modello geocentrico:
sai che c’è anche il PODCAST? lo trovi su Spotify o dentro a vanz.substack.com
extra polpetta extra:
grazie al motore grafico Unreal Engine, la grafica dei videogame è ormai indistinguibile dalla realtà, o dal girato ad alta definizione.
”più vero del vero” ti suona fasullo? se puoi, guardati questo in 4K e farai come me o_0
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