☳ Polpette 69
una newsletter che prima del 2020 pensava di sapere cosa fosse la sfiga, ah ah, che stolta
le pseudopolpette della settimana appartengono alla famiglia del kofta curry secondo la ricetta di Vanita Gulanikar, cuoca del Maharashtra, e hanno due pregi, anzi tre: essere vegetariane, utilizzare la non comunissima Lagenaria siceraria (detta anche zucca a fiasco, zucca da vino, zucca bottiglia, zucca lagenaria, cocozza), e insegnarci a fare il curry da zero, non con la pasta comprata dal bengalese che son capaci tutti.
la ricetta è qui, grazie Vanita.
➡️ le mie wishlist di Amazon sono qui, se cerchi ispirazione per qualche acquisto 🛍️
questa è ⓟolpette — la vanzletter n°69
याआठवड्यातमीमांसबॉलआहेत
(traslit.: Yā āṭhavaḍyāta mī mānsabŏla āhēta)
"ecco le polpette di questa settimana" è scritto in marathi perché l'ho scelto a caso dalla tendina di Google translate, tanto ormai. poi ho scoperto che l’avevo già usato 10 Polpette fa.
la lingua Marāṭhī (nमराठी), detta anche maharashtra, maharathi, malhatee, marthi o muruthu, è una lingua indoaria parlata in India principalmente nello stato del Maharashtra, da circa 68 milioni di persone.
esistono 42 dialetti del marathi, tra cui cochin, gawdi di Goa, kasargod, kosti, kudali e nagpuri marati.
ecco la tua razione settimanale di polpette, come da disposizioni vigenti della Protezione Civile:
- l'elefante nella stanza: la diffusione di COVID è aerea o no?
- cosa andrà fatto per rientrare al lavoro/scuola in sicurezza? si può?
- ma il Coronavirus uccide molto o poco, statisticamente?
- diagnosticare il COVID dal suono della voce?
- una cosa per cui in futuro saremo giudicati
- oggi il curriculum si fa in video. forse.
- nuove tecnologie di cancellazione del rumore d'ambiente
- letture gratis per l'estate: Decameron project e Summer sojourns
- GTA in Unreal engine is :-o
- guidare all’estero e guardare fuori da finestre globali
- nozionismo geografico: come si chiamano tutte le coste francesi
- San Francisco, 1906
- le sculture architettoniche gonfiabili di Cyril Lancelin
- Today I learnt about #punk music
- Rebooted è delizioso
- il disco jazz della settimana: Charlie Parker
l'elefante nella stanza: la diffusione virale è aerea o no?
sempre più medici e ricerche indicano la diffusione aerea come importante o principale responsabile del contagio di SARS2. essa fu inizialmente esclusa, non si sa bene perché (credo per scaramanzia, perché è stato abbastanza chiaro da subito che non ne capivamo nulla).
naturalmente quelli che se la son cavata meglio fin dall'inizio sono i paesi ben strutturati quanto a procedure, disciplina, reti sanitarie e tecnologie, e abituati a gestire e non a subire i virus aerei: Giappone (dove hanno capito subito che era una questione di ventilazione degli ambienti chiusi), Corea ecc.
Tsubokura said his research showed that people coughing, sneezing, and even talking and singing, emit tiny particles that defy gravity — able to hang in the air for many hours or even days, and travel the length of a room.
The key defense against aerosols, Tsubokura said, is diluting the amount of virus in the air by opening windows and doors and ensuring HVAC systems circulate fresh air.
noi invece stiamo facendo le squadrette tra quelli che è solo un’influenza e quelli che moriremo tutti, tra aerosol sì e quelli che invece solo droplet e fomiti (nonostante there are no documented cases thus far of a COVID-19 infection originating from a fomite).
“It doesn’t take WHO coming out to make a proclamation that it’s airborne for us to appreciate this is an airborne disease. I don’t know how much clearer it needs to be in terms of scientific evidence.”
- Chad Roy, Tulane University
IN OGNI CASO: se è aereo forse lo stiamo combattendo nel modo sbagliato, dice il MIT perché ormai è chiaro che la chiave del contagio è la permanenza in un ambiente chiuso e male aerato.
ridurre il numero di persone nei locali, ridurne il tempo di permanenza, aumentare la distanza interpersonale, indossare per tutto il tempo mascherine sicure, SOPRATTUTTO aerare il più possibile i locali: sono misure purtroppo poco compatibili con la struttura tradizionale di scuole, uffici e luoghi di svago e cultura.
quello che si può facilmente prevedere è che nei prossimi mesi si venderanno molti ventilatori a parete oscillanti, meglio sia in senso verticale che orizzontale, che consiglierei a chiunque abbia un ufficio in cui devono sostare a lungo diverse persone. fa anche un po’ Casablanca.
per quanto riguarda l'aria condizionata, si parla di filtri HEPA e di livello di filtraggio da MERV 12 in su, ma alla fine la raccomandazione presente in tutti gli studi è aerare attivamente i locali, cioè metterli in corrente, anche perché gli ospedali hanno personale addetto e attrezzato a pulire continuamente i filtri A/C, gli uffici no.
e no, stare in corrente non fa ammalare.
anche la disinfezione dell'aria con luce UV in grandi ambienti è promettente, ma ne va capita la possibilità di adozione diffusa, e non risolve in caso di spreader presente nei locali. la soluzione sarà presumibilmente un cocktail di tutto ciò.
"We need to subsidize bars and restaurants to stay closed. We need to increase ventilation where we can and start making as widespread as possible use of air sanitation with upper-room germicidal UV and maybe far UV in those places that must be open, like elementary schools. We need to stagger hours of starting work and keep density on public transport low, or open windows. And we need to wear masks."
- Donald Milton, University of Maryland
ho scritto tutta sta menatona, poi ho scoperto che Vox aveva già spiegato tutto
(in sostanza: il dualismo aerosol/droplet è superato, ma servono misure di difesa diverse a seconda della modalità dominante. la gestione dei flussi d’aria nei luoghi chiusi è una misura chiave).
cosa andrà fatto per rientrare al lavoro/scuola?
1) capire se l'aria condizionata è amica o nemica e se nemica capire come neutralizzarne i pericoli.
2) studiare come garantire un'ampia aerazione dei locali anche nella stagione invernale. (qui c’è un interminabile, illeggibile paper scritto da ingegneri del condizionamento che dà linee guida molto precise su come condizionare i locali).
3) accettare che questo è un mondo nuovo in cui anche i più piccoli probabilmente dovranno abituarsi alla mascherina, come peraltro da anni i bambini asiatici.
4) accettare che questo è un mondo nuovo in cui anche gli adulti che non lavorano con le tecnologie devono imparare a lavorare produttivamente in remoto, per permettere ai colleghi che hanno compiti fisici di occupare in sicurezza uffici e impianti.
5) probabilmente ridurre o chiudere gli impianti di macellazione e trattamento della carne in quanto candidati ideali alla creazione di focolai, e accelerare la transizione ai sostituti vegetali della carne e alla dieta vegetariana.
6) forse rendere più sicuri i mercati alimentari al chiuso che trattano merci umide.
in generale, fare tutto il possibile per mettere in sicurezza quello che questo studio chiama il Built Environment (BE).
ma il Coronavirus uccide molto o poco, statisticamente? ma poi, rispetto a cosa?
dipende dalle probabilità di morte, che al loro volta cambiano a seconda di età, sesso, fascia sociale e reddito, città/paese in cui si vive, e probabilmente molto altro che non essendo uno statistico non so nemmeno spiegare.
per fortuna la statistica non l’ho fatta io ma il NYTimes, che ha cercato di fare un paragone, probabilmente imperfetto, con gli altri “mortality shock” della storia rispetto alla mortalità normale, che è messa a 1x relativamente alla città analizzata. alcuni numeri (dati disponibili al 10/6/2020):
(dando per scontato che lo scostamento dalla media sia attribuibile a COVID)
la mortalità per AIDS a NYC nel 1995 era 1.15x, la mortalità dell’11 settembre 2001 fu di 1.61x, Katrina a New Orleans uccise 2.42x, la mortalità della Spagnola a NYC fu di 3.97x. a mortalità più alta troviamo solo la combo terremoto+tsunami del 2011 in Giappone (6.85x) e il caso da manuale della Spagnola a Philadelphia (no lockdown, parata cittadina a pandemia già iniziata): 7.27x.
la mortalità COVID a Milano è stata di 1.93x, a Stoccolma di 2.18x, a Londra di 3.02x, a Madrid di 4.57x, a NYC di 5.83x, a Bergamo di 6.67x.
sembrano moltiplicatori grossi, e lo sono, ma per stare in prospettiva c’è anche questo grafico che dimostra, senza confortare nessuno, come oggi siamo molto meno abituati alla morte per malattia virale o batterica di quanto fossimo solo cent’anni fa:
diagnosticare il COVID dal suono della voce?
studio pubblicato sull'Open Journal of Engineering in Medicine and Biology secondo cui sarebbe possibile diagnosticare l'infezione da COVID-19 anche in fase asintomatica attraverso l'analisi vocale (respirazione, fonazione e articolazione), anche su device mobili. preliminare, ma figo.
una cosa per cui in futuro saremo giudicati
che siamo genitori, nonni, zii, insegnanti o qualunque altro ruolo rivestiamo, possiamo essere certi che saremo e già siamo giudicati severamente dalle nuove generazioni per le nostre corresponsabilità nel modo in cui abbiamo gestito la società, l'economia, l'ecosistema, ed è inutile che fai lo gnorri: lo sai che ce lo meritiamo.
Sul New York Times Nicholas Kristof, due volte premio Pulitzer, mette il dito su una delle più gravi responsabilità morali di cui ci sbattiamo allegramente, ma su cui saremo condannati anche a causa dell'estrema insensibilità che dimostriamo: il modo in cui trattiamo e abbiamo sempre trattato gli animali.
la Storia, e con essa i nostri nipoti, ci condannerà senza appello su come alleviamo e macelliamo miliardi di vite ogni anno, fottendo il pianeta nel processo, e fottendocene di qualunque responsabilità morale, che sia personale o collettiva.
One day future generations will look back on our abuse of animals in factory farms with the same attitude that we have to the cruelties of the Roman ‘games’ at the Colosseum. They will wonder how we could be blind to the suffering we are so needlessly inflicting on billions of animals.
Our generation’s denialism will lead to more extreme weather, and more resentment that early-21st-century humans could have been so selfish as to refuse to take small steps to reduce carbon emissions.
oggi il curriculum si fa in video. forse.
George è stato assunto perché invece di mandare il CV in PDF ha fatto un video in cui compariva in forma di testa galleggiante (WTF), per qualche ragione fingendosi il CEO dell'azienda a cui mandava la application. le app più diffuse per farlo sono Slync, Shine o HireVue.
il punto che emerge però è che non conta veramente il formato, ma l'originalità del contenuto: anche in video i CV tendono a essere tutti simili, con le stesse frasi fatte.
è comunque ora di relegare il CV in formato europeo al suo destino: la pattumiera della storia delle HR. ricorda però che se lo fai, puoi contare su 35 secondi di attenzione.
nuove tecnologie di cancellazione del rumore d'ambiente
chi mi segue qui sa quanto mi esalti per ogni scoperta/invenzione che prometta di aiutarci a ristabilire il silenzio. l'ultima è questo sistema di attenuazione del rumore (fino a -10 decibel) che si applica agli infissi delle finestre ed elimina il rumore della strada anche a finestra aperta.
l'articolo originale su Nature
letture gratis per l'estate: Decameron project e Summer sojourns
in teoria in estate dovrebbe esserci più tempo per leggere, per chi lo fa ancora, e naturalmente sapete che dalle Polpette avete da aspettarvi solo quasi letture in inglese.
però gratis, come questa raccolta di 30 racconti del NYTimes intitolata Decameron Project con cose di Margaret Atwood, Colm Toibin e Paolo Giordano.
o questa Summer sojourns, listina di pezzi brevi e non necessariamente nuovi sul New Yorker, con nomi come David Sedaris, Zadie Smith e Jonathan Franzen.
GTA in Unreal engine is :-o
non footage di gioco, ma rendering di ambientazioni ispirate a GTA San Andreas e realizzate con il motore Unreal. una resa spettacolare della caratteristica luce dorata losangelina. (colonna sonora: Sleepwalking di The Chain Gang of 1974)
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guidare all’estero e guardare fuori da finestre globali
due siti: Drive&Listen ti permette di guidare in una trentina di capitali globali ascoltando la radio locale. detto così pare niente, ma è cool e curiosamente rilassante.
WindowSwap ti permette di aprire una finestra da qualche parte nel mondo e, beh, far finta di non essere qui.
nozionismo geografico: come si chiamano tutte le coste francesi
oh a me sembra una cosa importante da sapere.
San Francisco, 1906
filmato di guida a bordo di un tram del 1906, restaurato, colorizzato e ampliato in senso orizzontale. il risultato è più della somma delle parti, forse grazie alla ripresa in soggettiva. mesmerizing.
le sculture architettoniche gonfiabili di Cyril Lancelin
Cyril Lancelin è uno scultore francese in bilico tra scultura, architettura e gonfiabili. "come se Claes Oldenburg, Andy Warhol e Jeff Koons si fossero incontrati sulla pagina web di un produttore di gonfiabili da festa" dice ideelart.
la gallery / il sito ufficiale / Instagram
Today I learnt about #punk music
“This song is called ‘Anarchy in the UK’ by the Sex Pistols”
Rebooted è delizioso
12' di animazione divertente e delicata sulla ricerca di lavoro nel mondo del cinema a LA.
il disco jazz della settimana: Charlie Parker
siccome è impossibile per diverse ragioni scegliere un album di studio di Charlie Parker, il grande rivoluzionario del bebop, ne ho scelto uno che non esiste, cioè una compilation Savoy di brani incisi tra il 1944 e il 1948, periodo d'oro, insieme a gente come Dizzie Gillespie, Max Roach e un giovane Miles Davis.
tra un'infilata di pezzi fantastici, l'album include una storica registrazione di Lover man del 29 luglio 1946 nella quale Parker, eroinomane e pesantemente sotto l'effetto, faticava a tenersi in piedi, tanto che il produttore Ross Russell dovette sostenerlo davanti al microfono.
dopo un inizio in cui Parker manca clamorosamente l'entrata sul tempo (si sentono Jimmy Bunn al piano e Bob Kesterson al basso che hanno un momento di esitazione) Parker fa l'esecuzione più straziante della sua vita.
la storia della registrazione su Wikipedia
“uno stremato Parker venne riaccompagnato in albergo, ma poco dopo, dette in escandescenze, piombò completamente nudo e urlante nell'atrio dell'hotel, e quando risalì in stanza cercò di appiccare il fuoco al letto della sua camera, prima di essere portato via dalla polizia e successivamente internato nel reparto psichiatrico della casa di cura "Camarillo", a un centinaio di chilometri da Los Angeles, dove restò ricoverato per sei mesi.”
nel marzo del 1954 la figlia treenne morì di malattia, Parker tentò il suicidio e fu nuovamente ricoverato. morì di polmonite e ulcera aggravate dalla cirrosi epatica il 12 marzo 1955, nella suite allo Stanhope Hotel di New York City della baronessa Pannonica de Koenigswarter (alla quale Thelonious Monk l’anno dopo dedicherà una composizione, intitolata Pannonica).
Parker hated the recording and never forgave Ross Russell for releasing it
fine. ciao. ho già la testa alle vacanze.
la prossima Polpette è la 70, magari poi faccio una pausa, anche per riflettere sul ruolo delle polpette nel mondo contemporaneo. intanto goditi Ivanka e i suoi fagioli.
immagine della testata disegnata da olllikeballoon
la scrittura di questa newsletter avviene abitualmente in modalità carbon-free, con il 100% di energia rinnovabile e socialmente sostenibile fornita da ènostra.