grazie per le risposte al sondaggio: sono state utili e carinissime 😊 spero di farne buon uso.
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la polpetta della Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau, in Praça do Comércio a Lisbona
ogni tanto vado su Google News e cerco "polpette", ordinato per notizie più recenti. ogni tanto trovo notizie buffe, spesso stupide, qualche volta inquietanti.
questa settimana l'ho trovata inquietante quindi non la pubblico :D
le polpette della settimana sono i Pastéis de bacalhau, cioè le polpette di baccalà portoghesi. ricordo benissimo di averne mangiate due con Enza vicino alla casa di Pessoa, prima di visitarla.
questa è una foto di quel giorno, scattata alla Pastelaria Central de Campo de Ourique, e queste informazioni precise sono in grado di dartele perché le ha ripescate Google al posto mio.
insomma le polpette di baccalà sono buonissime, e questa è la ricetta.
questa è ⓟolpette — la vanzletter n°39
le polpette sono servite automagicamente ogni domenica sera da Substack: se non lo sei già, iscriviti numerosa qui!
- il ramen forse fa male (sorry, lo so che è buono)
- che cos'è il permafrost e perché oggi è una minaccia
- per parcheggiare un'automobile ci vogliono 25mq (wut?)
- come evitare che le persone smettano di seguirci quando spieghiamo qualcosa
- piatti mostruosi degli anni '70
- ma che roba è Shanghai di notte?
- lo stato dell'arte della grafica dei videogame
- la serie TV consigliata dal vanz
- i prodottini del vanz: le strisce LED
il ramen forse fa male
è vero che la correlazione non implica causalità ma uno studio pubblicato su Nutrition Journal rivelerebbe una marcata corrispondenza tra il consumo di ramen e le vittime di ictus, che potrebbe non essere casuale.
The prevalence of ramen restaurants in Japanese prefectures has a significant correlation with the stroke mortality rate
Quindi, forse il ramen fa male (di sicuro se lo mangi così)
che cos'è il permafrost e perché oggi è una minaccia
una delle più serie fonti di emissioni di gas serra che fino a pochi anni fa non riuscivamo a prevedere è lo scongelamento del permafrost, che ricopre il 25% della superficie terrestre (23 milioni di km²). sciogliendosi sempre più rapidamente a causa del riscaldamento globale, il permafrost libera gradualmente enormi quantità di metano che ha immagazzinato nel corso di milioni di anni (oltre a, alcuni dicono, “agenti patogeni e virus che risalgono anche al Pleistocene”, ma questo forse è un po’ allarmistico?)
insomma, conosci il tuo permafrost
parcheggiare un'automobile richiede 25mq
non pensare “ma figurati: un’auto è 2x4=8mq”: questi hanno fatto i conti, e se dici così ti dicono testina: devi contare anche lo spazio di manovra, per aprire le portiere e per l’accesso al veicolo (che può essere un SUV).
in altre parole, negli uffici in open space le persone hanno a disposizione in media metà dello spazio che usa la loro auto nei parcheggio. lo ridico: l’umano ha a disposizione per lavorare 8 ore MENO SPAZIO di quello che serve alla sua auto per stare ferma in parcheggio per lo stesso tempo.
per fermare l'emergenza climatica non basta piantare alberi
sarebbe bello, ma non è così semplice. cioè sì è una bella cosa ma non basta, e volendo ha pure delle controindicazioni, tipo che il fogliame assorbe la luce solare più del terreno brullo, quindi scaldano di più).
ma il rischio è che siccome è una cosa facile e che non implica rinunce individuali o di sistema, la abbracciamo più che come soluzione come scusa per non fare le altre cose più importanti.
come evitare che le persone smettano di seguirci quando spieghiamo qualcosa
in questo TED talk Dominic Walliman spiega che quando spieghiamo qualcosa su cui siamo competenti, spesso le persone che ci ascoltano smettono di seguirci, perché commettiamo degli errori.
in questo articolo sono riassunte le 4 strategie principali per evitare che le persone smettano di seguire quello che stiamo spiegando. sono tutte importanti, ma se dovessi sceglierne una sceglierei la 4, che è particolarmente importante quando insegni: fai capire perché tu ritieni così appassionante quello che stai raccontando. comunica il tuo entusiasmo.
piatti mostruosi degli anni '70
(da Enza. non credo di essere all'altezza di introdurre degnamente questa cosa)
ma che roba è Shanghai di notte?
abbiamo tutti sentito parlare di quanto rapidamente la Cina si sia modernizzata negli ultimi 20 anni, riducendo moltissimo il distacco con l'occidente, ma poi se non ci vai non hai esattamente la nozione di quanto ciò sia vero. e allora per crederci basta guardare - e io sinceramente l’ho fatto un po' a bocca aperta - un buon video di riprese di Shanghai fatte col drone. (consiglio: se spari il video sul televisore è meglio).
lo stato dell'arte della grafica dei videogame
se è un po' che non ti aggiorni sul livello della grafica raggiunta dal videogaming, con questo ti fai un'idea. (io che sono fuori dal giro da un bel po’ ho detto: minchia).
la serie TV della settimana
la serie TV che ti consiglio questa settimana si chiama Mars, è di fantascienza e si trova su Netflix, oltre che dal solito cugino.
se sei appassionata di fantascienza la conosci già, ma se stai pensando di dare una chance alla sci-fi è un buon punto per iniziare, perché è una specie di docufiction sul (futuro) viaggio su Marte che (probabilmente, forse, chissà) faranno NASA e SpaceX. perché di Marte non sappiamo abbastanza, ma è l'unico pianeta probabilmente colonizzabile, c'è l'acqua e potrebbe avere già avuto forme di vita.
Mars spiega tutto intervallando brevi spiegazioni di scienziati competenti con una trama di esplorazione spaziale avvincente e drammatica.
i prodottini del vanz: le strisce LED
io ho un fetish, anzi più di uno.
cioè, ce l'hai anche tu, e più di uno, la differenza è che io lo riconosco e tu no.
i fetish evolvono nel corso della vita, ma col passare dei decenni tendono a stabilizzarsi.
i miei fetish attualmente sono:
- le cuffie acustiche
- i coltelli da cucina
- le scarpe adidas
- le abat-jour e le strisce di lucine LED
e siccome non ho ancora avuto modo di provare le nuove cuffie bluetooth a cancellazione attiva del rumore ragionevolmente economiche, allora oggi ti parlo di luce.
il mio punto è che non si può letteralmente vivere senza una abat-jour la cui temperatura e colore della luce siano regolabili, e senza le lucine di Natale.
perché le lucine di Natale mettono di buon umore tutto l'anno, e se le metti (bianche, non lampeggianti) attorno alla testata del letto fanno una luce diffusa perfetta per la lettura e consumano da 1/5 a 1/20 di una normale lampadina LED (circa 0,06W per singola lucina). io nella stanza da letto di Modena ci ho fatto una parete quasi intera (da Lidl in questo periodo si trovano le TENDE LED, invenzione meravigliosa, fino a 160 lucine per singola tenda).
l'altro uso delle strisce di luci LED è la cucina, perché quasi tutti cuciniamo con i lampadari da casa dei poveri anni ‘70 o con quelle luci da cimitero delle cappe di aspirazione.
quello che ti propongo oggi invece è di acquistare per pochi euri una di queste, appiccicarla sul bordo inferiore del pensile o della mensola che si trova sopra alla tua postazione di lavoro in cucina, e finalmente lavorare come Iddio comanda, no che devi strabuzzare gli occhi per vedere se la cipolla è tritata abbastanza fine.
anche le strisce luminose le trovi da Lidl, guarda bene nelle corsie col bazar di tuttologia. oppure ovvio Amazon.
le strisce sono adesive (3M) su un lato e collegate a un alimentatore (a volte USB) e un interruttore a peretta o a telecomando (il telecomando consente di comandare eventuali colori diversi, cosa che in cucina non serve).
pulisci bene con l'alcool la mensola prima di attaccarle, che poi ti si staccano e dai la colpa a me.
e magari evita di comprare quelle a batteria, per non mettere al mondo nuove batterie non necessarie, grazie.
questa settimana rimetto questo video perché la settimana scorsa non l'avete cliccato abbastanza, secondo me. e se non la cliccate e non le mandate tanti cuori, la rimetto all'infinito.
cose che non sapevo, da Konrad, utile euronewsletter del Post:
l'Unione Europea ha un call-center attivo tutti i giorni messo in piedi per «rispondere alle domande che i cittadini potrebbero avere sull'UE o temi europei», come si legge in un vecchio comunicato stampa. Il call-center esiste da più di vent'anni e si può chiamare gratis ogni giorno in orario lavorativo al numero 800 67891011 per chiedere cose come «quanto costa mandare un SMS dal Lussemburgo all'Estonia». Fra gli operatori trovate sempre qualcuno che parla una delle 24 lingue principali dell'UE, o almeno così ci dicono.
immagine della testata disegnata da olllikeballoon
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