☳ Polpette 33
una newsletter che si farebbe anche i fatti suoi, non fosse che il mondo continua a entrare
restiamo in Italia, per una volta? dai, restiamo in Italia. ecco la differenza tra arancin(o/i) e supplì. ora non puoi più non saperla.
(il post l’ha scritto un romano quindi i siciliani avranno da ridire, ovvio. a parlare di cibo in Italia non va mai bene niente).
questa è ⓟolpette — la vanzletter n°33
ecco le polpette di oggi:
- Troll Factory - obiettivo del gioco: creare fake news
- gente impossibile: le persone inesistenti create dalle AI
- come si fa a chiudere l’Internet
- foto notturne di New York City Molto Belle
- spine e prese elettriche nel mondo, una pratica guida
- pompieri australiani seminudi e gattini. non aggiungerò altro.
- ti serve una VPN? secondo me sì.
- Troll Factory - obiettivo del gioco: creare fake news
Yle, la TV di stato finlandese, ha creato Troll Factory, un giochino per mostrare le dinamiche della disinformazione in Rete che si gioca nel browser, niente da installare, diverte per 15’). ma soprattutto è istruttivo. per esempio per le scuole.
The game uses examples of authentic social media content. The theme of the game was chosen based on background research.
gente impossibile: le persone inesistenti create dalle AI
è già un po’ che si parla di thispersondoesnotexist.com, basato su una rete generativa avversaria che addestra due reti neurali a creare visi di persone che non esistono, ma sono talmente realistici che potrebbero esistere. che è poi la definizione di virtuale.
qui c’è la spiega di come funziona e qui il profilo Twitter.
è probabilmente la cosa più uncanny che è mai stata fatta, ma il risultato è talmente familiare che non realizzi quanto sia inquietante. oppure no.
chiudere l’Internet si può?
Gizmodo ha chiesto a una serie di esperti di cybersecurity di immaginare tutti i modi in cui un’entità - governativa o no - potrebbe cercare di far crollare l’Internet globale (che è poi esattamente il tipo di scenario per far fronte al quale Internet è stata creata).
se ne sono usciti con una serie di metodi sia fisici (tagliare i cavi sottomarini), che energetici (far saltare la rete elettrica), che tecnologici, dove DNS e BGP (Border Gateway Protocol) sembrano essere i due attack point più sensibili.
foto notturne di New York City Molto Belle
Mike Szpot fotografa Manhattan quasi sempre di notte e con la pioggia, che è la situazione in cui NYC rende di più. a metà strada fra Taxi Driver e Blade Runner (che era poi L.A., ma ci siamo capiti).
anche qui su Instagram.
spine e prese elettriche nel mondo: una pratica guida
(e una mappa brutta)
pompieri nudi e gattini
ho detto che non avrei aggiunto altro e non aggiungerò altro.
perché il vanz consiglia: di usare una VPN
perché ti permette di aggirare le restrizioni geografiche dei siti.
perché è difficile sapere chi spia le tue navigazioni e quello che guardi online. come minimo, Google, Facebook e il tuo provider Internet: è gente di cui ti fidi?
perché collegarsi a una rete WiFi pubblica senza VPN implica rischi di sicurezza molto seri.
perché quando vai all’estero, in certi paesi è meglio che il traffico del tuo smartphone non sia in chiaro.
una VPN cripta il tuo traffico in modo che non sia leggibile da occhi indiscreti, ma devi fidarti della sua parola (per esempio che non dia in giro i log di navigazione, che probabilmente deve salvare per legge), quindi non tutte le VPN sono uguali, e in quelle gratis c’è sempre il trucco.
io uso AirVPN: non è particolarmente user friendly, non ha forse la stessa velocità o numero di server di altre VPN commerciali, ma è un progetto “operated by activists and hacktivists in defence of net neutrality, privacy and against censorship” che nasce a Roma nel 2010. qui tutta la storia. perché con una VPN la fiducia è molto importante.
puoi usare AirVPN anche sullo smartphone con il protocollo OpenVPN.
se poi hai seri bisogni di segretezza, per esempio visiti paesi non propriamente democratici, usare AirVPN sotto TOR dovrebbe garantirti un livello di privacy quasi garantito. dove il quasi è sempre d’obbligo.
se vuoi provare AirVPN, parti da qui col mio referral. costa circa 35€ all’anno.
ebbasta, oh.
immagine della testata disegnata da olllikeballoon (https://www.shutterstock.com/g/ourlifelooklikeballoon)