☳ Polpette n°267
Limba noastră-i o comoară / în adîncuri înfundată / Un șirag de piatră rară / pe moșie revărsată
questa è ⓟolpette, la vanzletter
di notizie è pieno il mondo
le poco simpatiche news geopolitiche della settimana:
1) la Corea del Nord ha mandato 12.000 soldati a crepare in Ucraina, come se fossimo nel 1917. attrezzati con equipaggiamento russo avanzato dalla guerra in Afghanistan se non prima, in un Paese che in inverno arriva a -20° e di cui non sanno leggere nemmeno l'alfabeto. carne da cannone, ma d'altra parte in Corea del Nord non è che al cittadino comune vada molto meglio.
2) in Moldavia il referendum per la richiesta di entrare nella UE ha visto il sì vincere di un soffio. che è sempre una buona notizia, ma c'è da chiedersi anche quanti altri Stati Infiltrati dalla Propaganda Russa e con Tendenze Antidemocratiche la UE sia in grado di reggere. il 3 novembre ci sarà il ballottaggio tra Maia Sandu (centrista, filoeuropeista) e Alexandru Stoianoglu (socialista, filorusso). settant'anni dopo ancora lì stiamo: le sinistre europee a seguire la Russia che cerca di tornare a essere Unione Sovietica. come sempre la prima volta in tragedia, la seconda in farsa.
3) in Mozambico sono stati assassinati due esponenti di Podeomos, il primo partito dell'opposizione.
volevo mettere la ricetta delle polpette nordcoreane ma non le hanno (ah ah) quindi ecco le chiftele moldave.
l'iniziativa popolare europea "My Voice, My Choice: For Safe And Accessible Abortion", perché mi pare che sui diritti sia prioritario lottare su scala europea, prima di preoccuparsi di quegli scappati di casa del governo italiano (che comunque anche e forse proprio in quanto scappati di casa, di danni ne fanno, sul breve periodo).
Le Polpette del mese
è uscito l'Emissions Gap Report 2024 e ti tocca risentirti dire le stesse cose
Le emissioni di gas serra continuano a crescere dell'1,3 percento anno su anno a 57,1 gigatonnellate di anidride carbonica nel 2023, gli impatti climatici si intensificano a livello globale.
Restare sotto gli 1,5° diventa sempre più arduo. Per intraprendere un percorso a minor costo verso 1,5°C, le emissioni devono scendere del 42% entro il 2030. Per 2°C, le emissioni devono scendere del 28% entro il 2030.
Se vengono implementate solo le attuali misure e non si mostra alcuna ulteriore ambizione in nuovi impegni, possiamo aspettarci di ottenere un riscaldamento globale catastrofico, fino a +2,6 °C nel corso del secolo.(a +3,1°, in realtà).
è uscito anche il chatbot AI di Nvidia
di cui si dice che superi sia GPT 4o che Claude 3.5, e pare sia free for all. si può usare qui.
(tieni però sempre presente che i chatbot consumano una quantità di elettricità e di acqua che se ti dico quanta ti viene male).
ho provato a chiedergli di riassumermi gli effetti delle prospettive future nel report di cui sopra (business as usual per le emissioni, worst case scenario da qui a fine secolo), e mi ha sputato fuori il seguente quadretto idilliaco:
Con queste ipotesi, entro il 2050 potremmo aspettarci
Ondate di calore più frequenti e gravi con temperature che potrebbero raggiungere i 50 °C.
Aumento della siccità e della scarsità d'acqua negli Stati Uniti sud-occidentali, nell'Africa meridionale, in Australia e in alcune parti del Sud America.
Aumento del livello del mare e inondazioni costiere con un innalzamento del livello del mare di 5-10 cm, le aree costiere e le isole subiranno inondazioni più frequenti, soprattutto durante le maree alte e le tempeste.
Entro il 2100
Catastrofico innalzamento del livello del mare fino a 43 cm o più, con conseguente spostamento di milioni di persone nelle aree basse, tra cui intere nazioni come le Maldive e Tuvalu.
Massiccio crollo della calotta glaciale, con potenziale innalzamento del livello del mare di diversi metri, sebbene i tempi siano altamente incerti.
Eventi meteorologici estremi: uragani di categoria 6 con venti potenzialmente superiori a 386 km/h.
Incendi boschivi senza precedenti dovuti a siccità prolungate e maggiori carichi di carburante.
"Megasiccità" che durano decenni o addirittura secoli in alcune regioni della Terra.
c'è l'ulteriore problema che forse abbiamo rotto il ciclo dell'acqua
quello con cui mi hanno fatto due palle così alle elementari, perché è semplicemente vitale per la sopravvivenza della specie umana. per la prima volta potrebbe essere a rischio di interruzione o seria alterazione, e siccome non è mai successo, non sappiamo che aspettarci (ma non sarà una cosa bella). ne parla il Guardian.
il tennis potrebbe essere il primo sport na dover cambiare radicalmente
perché le temperature estive (così come i nubifragi) sono particolarmente problematiche per giocatori e spettatori. quest'anno agli Australian Open ci sono stati 41°. fa il punto FiveThirtyEight, società di analisi dei flussi elettorali di cui sentiremo parlare molto la prossima settimana causa elezioni presidenziali USA.
il tema di quanto mi stia cagando sotto all'idea che Trump rivinca le elezioni non lo tocco neanche, se non per notare che Nate Silver, espertone USA, ha detto che la gara è pari, non si possono fare previsioni ma se dovesse ascoltare il suo istinto (cosa, dice, da non fare MAI per un sondaggista), direbbe Trump. e io mi tocco.
è uscito uno studio tedesco sul fotovoltaico
secondo cui la generazione fotovoltaica è e sarà sempre la più conveniente su tutte le altre.
ed è stato subito molto criticato, soprattutto dai nuclearisti, perché non tiene conto di certe complessità dell'economia e fa previsioni difficili da provare scientificamente. io neanche mi ci metto, tanto sono convinto che, previsioni dimostrabili o meno, la scelta rinnovabile sia la strada inevitabile. a meno del miracolo della fusione nucleare, che però vedere cammello, grazie.
il generatore di poster fighi
o che almeno io trovo fighi, con quel minimalismo da grafica polacca anni 60 che mi aggrada. puoi comunque provare anche tu a generartene uno, io come dimostrazione ho fatto due poster delle Polpette, che trovi qui sotto.
per giovanissimə di belle speranze: vai a vivere in una grande città
Scott Galloway, professore di marketing e imprenditore multimilionario, parla qui dello scenario del lavoro globale e delle opportunità per un/a giovane che esce da un'università (o anche no, dice lui). una sola prospettiva accomuna tutt3: per le maggiori probabilità di successo devi andare a vivere in una grande città. con se vuoi un primo passaggio a Milano appena possibile, ma l'obiettivo di trasferirti a Londra, Monaco (Francoforte se sei in finanza). anche meglio, se ne hai la possibilità, NYC o San Francisco.
perché? perché being good in San Francisco is much better than being amazing in Stuttgart. in a big city everyone is smart, everyone is well dressed, everyone is working hard, everyone is taking chances and you are surrounded by people who are very successful and you're going to bump off personal and professional opportunities every day.
fallo finché sei giovane e puoi stare in un monolocale, perché quando metti su famiglia non te lo potrai più permettere.
quel poco che posso aggiungere io nel mio minuscolo è: di studiare inglese te l'hanno già detto (e se non te l'hanno detto e non l'hai fatto sei fuori dal mondo del lavoro, tranne forse nel paesello natìo se hai un parente che ha un amico che ti assume), ma è il caso di studiare anche un'altra lingua: il tedesco se vuoi stare in Europa (a Parigi ovviamente il francese, ma il lavoro è da sempre in Germania), il mandarino se vuoi andare a Shanghai (cantonese, se l’obiettivo è Shenzen).
tutto il futuro dell'umanità, qui e ora
sarà un entusiasmo ingenuo da lettore di fantascienza, ma un sito che ti dice tutto quello che succederà in futuro all'umanità, gli sviluppi tecnologici, medici, sociali, insomma, il parco giochi dell'appassionatə di distopie e utopie. si chiama Futuretimeline.net e ti dice, secondo le più sfrenate previsioni di scienza, fantascienza e futurologia, cosa accadrà all'umanità da dopodomani (nel 2029, oltre l'anno 3000, tra 10.000, un milione di anni). ci passo ore, poi mi ricordo che nel presente devo fatturare, e torno a fare slide.
Santorini, Cina
nella provincia cinese dello Yunnan, in una località che si chiama Dali’s Ideal State (e già lì ci sarebbe TANTO da dire) hanno costruito una specie di replica di quella che tutti chiamano Santorini ed è in realtà il villaggio di Oia, per quanto oggi annesso al comune di Santorini, sull'omonima isola. quel paesino di 20 kmq che ogni giorno d'estate viene invaso da turisti in numero 3 volte superiore a quello dei suoi abitanti (circa 3300).
i cinesi vanno a farci il servizio fotografico di nozze. le foto sono incredibili, come sempre quando i cinesi copiano qualcosa in modo assurdamente plausibile, ma mai identico all'originale. si affaccia su un lago che, come credo il 99% delle acque cinesi*, sarà grigio, non sporco ma neanche interessante, probabilmente privo di vita.
(*attendo smentite da chi avesse fatto il bagno in Cina)
la pubblicità televisiva potrebbe servire spot a livello di quartiere
se la tecnologia sviluppata da Channel 4 dovesse diffondersi, dovrebbe diventare possibile la targettizzazione individuale del pubblico televisivo un po' come succede su internet, che d'altra parte è quello che sta diventando la TV: una piattaforma di streaming come YouTube. in verità mi chiederei perché non sia già successo. vent'anni fa pensavamo che YouTube si sarebbe mangiata la TV, e invece la TV è diventata YouTube.
la Sindrome di Parigi è una cosa seria per i giapponesi
pare che esista un disagio psicologico statisticamente significativo tra i turisti cinesi che vanno a Parigi e che, a causa della divergenza tra la realtà che trovano e l'immagine che s'erano fatti della città, subiscono un tracollo psicologico (ansia, giramenti di testa, allucinazioni, spersonalizzazione). pare che l'ambasciata giapponese abbia programmi di sostegno al riguardo.
non mi interessa qui fare facili ironie sulla stabilità mentale del popolo nipponico, ma capire le ragioni. pare che il fenomeno sia dovuto a 4 fattori:
il disordine, la sporcizia (immagino, i sorci) / l'atteggiamento scostante dei parigini (vivici tu in una città con 50 milioni di turisti ogni anno*) / la differenza con l'immagine di Parigi trasmessa dai media giapponesi / la difficoltà a parlare in una lingua comune (l'inglese).
*dice sì ma a Roma ce ne stanno 35. sì ma infatti girare per Roma non è che sia una crema, eh?
esiste una versione di BBC news in lingua pidgin e questa già di per sé è una cosa meravigliosa
scopri rapidamente le cose da fare e i posto in cui mangiare in una città
come tanti altri strumenti simil, ma things.in è rapido e facile da consultare.
la TV generata dalle AI è sempre una roba che mi ipnotizza
Jars.AI ha 15 canali con generi diversi di talk show, documentari o reality interamente generati in tempo reale in machine learning. adesso son pupazzetti che dicono cose assurde ma dagli tempo: alla fine non ci sarà troppa differenza tra questo e i reality sceneggiati come Temptation Island. anzi.
Dario Amodei ha scritto un pippone sul futuro delle AI e perché non gli fa (troppa) paura
ed è vero che in quanto CEO di Anthropic, quindi del chatbot Claude, ha grossi interessi in ballo, ma almeno questo non è il solito rant utopico da da tech bro, ma un approccio ragionato. lungo, naturalmente.
Sam Altman di OpenAI sta investendo in uno scanner della retina
perché secondo lui il login tramite scansione dell'occhio sarà l'unico modo di identificarsi come umani su Internet. Blade Runner è qui. ho sempre desiderato fare il test Voight-Kampff.
i drink delle battute di caccia dei britannici
guardando un episodio della serie TV Industry ho scoperto che durante le battute di caccia al fagiano (…) l’alta società britannica ha due drink tradizionali: lo Sloe gin fatto con le bacche di prugnolo, e il Bull shot, originario di Detroit, che è un bloody mary fatto con il brodo di carne al posto del succo di pomodoro, e che ora devo assolutamente provare.
100 brani musicali che hanno definito la prima (quasi) metà del decennio
secondo quelli di Hearing Things
i prodottini della settimana: i bastoncini da trekking
io non ci credevo, poi una volta per caso ho assistito a una lezione sul nordic walking e ho voluto provarli (li trovi da 25€ sull'Amazon) e devo dire che nei casi in cui devi fare una lunga camminata (hiking o trekking) su un percorso in piano o scosceso, ancora più se potenzialmente scivoloso, ancora più se innevato, danno una gran bella mano. soprattutto fai molta meno fatica di gambe, schiena, ginocchia, caviglie.
adesso non esiste che facciamo una passeggiata in montagna senza, infatti sono sempre nel bagagliaio.
A QUESTO PROPOSITO, se hai un prodottino che usi, di cui sei soddisfatta e vuoi condividere con la community, scrivimi con una brave recensione (o anche solo segnalazione, poi ci penso io)
Ma veramente vogliamo ancora raccontarci che "being good in San Francisco is much better than being amazing in Stuttgart. in a big city everyone is smart, everyone is well dressed, everyone is working hard, everyone is taking chances and you are surrounded by people who are very successful and you're going to bump off personal and professional opportunities every day"? Forse nella bolla di privilegio in cui vive l'autore...