questa è Polpette, la vanzletter
di notizie è pieno il mondo
ciao da Polpette, la newsletter che puoi friggere ma anche cucinare in umido.
tra le bizzarrie geopolitiche della settimana troviamo:
1) la Corea del Nord che fa saltare in aria le proprie strade che conducevano al confine con la Corea del Sud (o meglio alla DMZ o Zona Demilitarizzata, la terra di nessuno che sta lì a evitare incidenti).
perché un Paese fa saltare in aria le proprie stesse strade? per simboleggiare la fine di ogni possibile cooperazione. un gesto di propaganda anche parecchio stupido, ma d'altra parte non è che da quelle parti si brilli per visione e lucidità.
2) il Canada che espelle diplomatici indiani responsabili di avere organizzato il targeted killing di separatisti sikh in Canada, anche questa una mossa un bel po' astuta: pensavate forse che non se ne sarebbero accorti?
inoltre, la situa delle forze speciali del Kenya mandate a tenere sotto controllo le gang criminali a Haiti non sta andando benissimo, e non è che possiate colorarmi stupito al riguardo.
l'iniziativa popolare europea "My Voice, My Choice: For Safe And Accessible Abortion", perché sui diritti ha senso lottare su scala europea.
Le Polpette del mese
la settimana scorsa ho parlato di tonno e avvelenamento da mercurio, e Gaspar, attento lettore della newsletter, mi segnala che la preoccupazione per la presenza di mercurio nei pesci (quelli grossi, soprattutto il pescespada, lo squalo e il maccarello reale, che è un grosso sgombro oceanico) deriva soprattutto da un fatto storico.
nel 1956 nella prefettura giapponese di Minamata fu riscontrato un grave avvelenamento delle acque marine, con vittime e gravi malformazioni.
il mercurio è particolarmente pericoloso per le donne incinte, ha un tempo di smaltimento ma tende anche ad accumularsi con il tempo. tutto quello che c'è da sapere al riguardo è su WebMD .
nel caso del tonno, quello più soggetto all'inquinamento (comunque meno di altri pesci) è il pinna gialla. le varietà di tonno più comuni sono l'alalonga, il pinna gialla o albacora, il pinna nera o tonno atlantico, il tonnetto striato, il tonno australe, il tonno rosso del pacifico o tonno orientale, il tonno codalunga, il tonno pinna blu o tonno rosso mediterraneo e il tonno obeso (questi ultimi, pregiati, non li trovi certo in scatola).
io mi nutro abitualmente sia di As do Mar in scatoletta (preferibilmente quella rossa) che dei filetti di tonno in vaso di vetro, che fanno un po' tutti. le marche migliori sono probabilmente Consorcio, Angelo Parodi, As do mar, Rizzoli, Callipo, Armatore. due cose da fare: verificare sulla scatola che sia pescato a lenza (e non a strascico) e spendere un po': le scatolette da 1 euro le lascerei ai gatti.
oggi solo la semplice ricetta delle polpette fritte, corredata da foto di polpette che ho rubato dal Facebook di Roi/Oriella. tutto giusto, io però ci metto anche la noce moscata.
in Italia ci sono più o meno automobili che in Europa?
incuriosito da questa grafica ho cercato di risalire alle città italiane con più automobili pro capite, ma le differenze sono molto limitate, questione di pochi decimi. i dati confermano alcune mie nozioni ma ne sfatano altre piuttosto comuni, per esempio che nelle grandi città ci siano più auto pro capite. no, perché nelle grandi città ci sono i mezzi pubblici: le auto sono in provincia. ho macinato un po' di dati da qui.
la media nazionale è di circa 0,62 automobili per abitante, mentre la media europea è di 0,56 autovetture per abitante.
qui l'excel per chi ci volesse giocare.
lo State of the Climate 2024 ci dice, indovina cosa, per l'ennesima volta?
We are on the brink of an irreversible climate disaster. This is a global emergency beyond any doubt. Much of the very fabric of life on Earth is imperiled. We are stepping into a critical and unpredictable new phase of the climate crisis.
We are still moving in the wrong direction; fossil fuel emissions have increased to an all-time high. We are failing to avoid serious impacts, and we can now only hope to limit the extent of the damage. We are witnessing the grim reality of the forecasts as climate impacts escalate, bringing forth scenes of unprecedented disasters around the world and human suffering.
è uno studio frutto della collaborazione di Oregon State University, the Potsdam Institute for Climate Impact Research, The University of Pennsylvania, Harvard University, the University of Exeter, England, the University of Sydney, Australia, Nanjing University, China, Aarhus University in Denmark, Universidade Federal de Minas Gerais, in Brazil, the Swiss Federal Institute of Technology in Zurich, Switzerland.
siamo ormai stufi di leggere ste robe, giusto? sbagliato. anche perché le sappiamo già, da più di 50 anni, durante i quali non abbiamo fatto niente: nel 1972 il MIT creò un modello matematico predittivo, intitolato ‘Limits to Growth’, in cui prevedeva con straordinaria precisione tutto quello che è accaduto nel mezzo secolo successivo.
oggi mi è passata davanti la deliziosa scena dell’intervista al vice dell'Environmental Protection Agency USA in the Newsroom, serie TV con Jeff Daniels. nota bene che l'anchor qui - come Daniels stesso - è repubblicano, e l'intervista era probabilmente intesa come una stoccata sarcastica all'allarmismo climatico. oggi sarebbe, come dire, da leggere in modo ben più letterale. quello che nella serie era un fondamentalista un po’ picchiatello oggi è la voce di una parte rilevante della Scienza.
ma moriremo più per il caldo o per il freddo?
la statistica Hannah Ritchie ha, con il cinismo necessario per questo genere di cose, cercato di capire se saranno gli eccessi di calore o quelli di freddo a uccidere più persone. risultato: it's complicated
quello che è certo è che entrambi i problemi saranno più gravi nel mondo in via di sviluppo, che è anche quello che ha meno responsabilità della catastrofe climatica: è uno dei i capolavori del Capitalismo e del colonialismo otto-novecentesco.
lavorare sulla diffusione dell'aria condizionata e sull'ingegneria climatica nel mondo in sviluppo diventa prioritario.
qui, come costruire città che siano più resilienti al calore estremo: moltissimi alberi in più, tetti bianchi o ancora meglio ricoperti di vegetazione, strade strette, meno cemento e più legno.
l'esperimento del biglietto unico in Germania è andato benissimo
49€ al mese per viaggi illimitati sui mezzi pubblici, treni inclusi,hanno ridotto del 7,6% i km percorsi in auto e del 4,7% le emissioni. peccato che fosse un esperimento, e sia finito. bisogna investire MOLTO DI PIU' sulle ferrovie e i mezzi pubblici.
una sensata proposta per evitare che le riunioni siano una perdita di tempo
1) chi ha organizzato la riunione deve poi mandare il verbale: se non contiene azioni concrete vuol dire che la riunione era inutile.
2) va fatto il bilancio individuale delle riunioni indette rispetto a quelle a cui si è invitati: se sei molto in sbilancio sulle prime vuol dire che sei il problema e non la soluzione.
3) voto segreto dei partecipanti su durata, toni, utilità. misure di aggiustamento.
aggiungo io:
4) prima bisogna condividere l'ordine del giorno chiarendo che si parlerà SOLO di quei punti.
5) deve esserci un meeting manager che fa rispettare tempi fissi di intervento e blocca gli interventi off topic.
nessuno conta le emissioni delle guerre, ma sono probabilmente spaventose
è vero che rispetto alle dimensioni del pianeta di solito una guerra è circoscritta, ma è anche una delle attività umane che liberano più energia termica: oltre all'uso indiscriminato di mezzi con motori a benza e gasolio mai controllati sulle emissioni, c'è la questione dell'esplosivo ad alto potenziale. per non parlare degli esperimenti atomici in atmosfera negli anni 60 e 70.
qualcuno ha mai fatti i conto su sta roba? sì e no. Politico sotto paywall: nessuno fa i conti di questa roba perché gli eserciti non sono soggetti agli accordi di Parigi, qui uno studio che dice "non ne sappiamo abbastanza ma dovremmo", e c'è anche la correlazione inversa: la catastrofe climatica di per sé è un fattore di causa dei conflitti. tutti i modi in cui la guerra ci fotte ancora.
in Pennsylvania usano la maionese per gli esperimenti sulla fusione nucleare
nello specifico, la "maionese Hellmann" (chissà se la marca è determinante) è utile agli scienziati per studiare l'integrità strutturale delle capsule per la fusione usate nella fusione a confinamento inerziale.
"We use mayonnaise because it behaves like a solid, but when subjected to a pressure gradient, it starts to flow".
in altre parole, la maionese, in quanto fluido non newtoniano, assume stati diversi a seconda delle condizioni in cui si trova, come il plasma che si genera nel processo di fusione nucleare. più o meno.
ancora sul Punto Nemo
per essere un punto così lontano da ogni terraferma e così privo di vita (e di traffico marino e aereo), ci succedono un sacco di robe: ha condizioni meteo tra le peggiori al mondo, ci vivono gli albatros (che non hanno bisogno di trovare supporto sulla terraferma), l'acqua è tra le più pulite di tutti gli oceani, ci sono un sacco di relitti spaziali sul fondo dell'oceano perché mandano qui a schiantarsi le navicelle.
il mistero della genesi del fico
che per poter nascere ha assorbito al suo interno il cadavere di una vespa (sì, l'ho dovuto rileggere due volte anch'io).
la plastica nera degli attrezzi da cucina è cancerogena?
come sai, puoi sempre contare su questa newsletter per nuove ansie: quella di oggi riguarda le sostanze ignifughe usate per gli attrezzi da cucina, probabilmente cancerogene:
il rapporto tra solidità economica di un Paese e individuale dei suoi cittadini ci dice alcune cose sull'economia globale
prima di tutto, che è meglio vivere in un sistema federale che in una singola nazione, e che fare parte di un'unione economica di nazioni garantisce la ricchezza pubblica a discapito di quella privata, quindi garantisce una maggiore equità. e che i Paesi più gelosi del proprio isolamento economico tendono a premiare i ricchi, a discapito della collettività. ma probabilmente è una mia lettura ideologica.
la fascia geografica dei colpi di stato militari
minimetro è un gioco da smartphone che dicono godibilissimo
e giuro che se avessi la pazienza per giocare lo proverei. però per 1 euro e 20 direi che puoi rischiare.
i prodottini della settimana: il maglione brutto per Natale
sì, è vero, la tradizione del maglione brutto per il pranzo di Natale l'abbiamo presa pari pari dai film merigani, è orribilmente consumista perché lo metti solo una volta all'anno (in più sudando come un maratoneta: come si fa a stare col maglione in case riscaldate a 23°?)
però insomma è come con Halloween: a ciascuno il suo, e se vuoi rispettare la tradizione qui c'è un sito che ti permette di scegliere il maglione brutto che ti pare. fanno tutti davvero cagare. non ho idea dei costi, ma le spese di spedizione saranno astronomiche, immagino. oppure puoi considerare quelli di Hagleikur Dagsson che sono molto più cool: https://dagsson.com
ma in realtà è meglio se investi in…
Kiva, il microcredito accessibile a tutte
c'è questo servizio di cui ho già parlato in passato, che adoro: si chiama Kiva ed è LA cosa che consiglierei veramente a tutte: permette di fare microcredito direttamente a piccole realtà famigliari o microimprenditoriali nei Paesi in via di sviluppo, con commissioni trasparenti e volontarie, aiutando gente che vorrebbe fare qualcosa nel campo dell'istruzione, del commercio, della gestione famigliare, ma non ce la fa. e il bello è che i soldi ti ritornano e puoi prestarli a qualcun’altra, e avanti così.
e ok ok, se proprio devi fare del cinismo sì, magari è un mettersi a posto la coscienza, buoni sentimenti da primo mondo, firstworldproblem ecc, ma intanto scuci i soldi, poi pensala come ti pare.
A QUESTO PROPOSITO, se hai un prodottino che usi, di cui sei soddisfatta e vuoi condividere con la community, scrivimi con una brave recensione (o anche solo segnalazione, poi ci penso io)
I gatti non dovrebbero mangiare scatolette di tonno da 1 euro, ma il loro cibo per gatti